PISTA CICLABILE, UNA SPINTA AL TERRITORIO CON IL RECUPERO DI EDIFICI RURALI


Un investimento da seicentomila euro per recuperare due edifici rurali tipici della Piana Spoletina attivando al contempo strutture di servizio a quella che ormai si configura una delle piste ciclabili più lunghe d’Europa. Si tratta del progetto, di grande rilevanza ambientale, che il Consorzio della Bonificazione Umbra, tra i promotori, attuerà. E’ la realizzazione della pista che congiungerà Spoleto a Santa Maria degli Angeli attraversando ben otto comuni lungo gli argini dei torrenti Marroggia, Tatarena, Teverone, Timia e del Fiume Topino; e nel cui contesto è prevista appunto la spesa per il recupero funzionale degli edifici denominati “La Torretta” e “Casale della Stella” ubicati a poca distanza dall’alveo del Torrente Marroggia ed in posizione strategica rispetto al tracciato della pista. L’intenzione del Consorzio della Bonificazione Umbra è quella di destinarli a punti di accoglienza e ritrovo turistico per quanti si troveranno a percorrere l’asse ciclabile. I lavori per la ristrutturazione dei due immobili sono resi possibili dallo stanziamento deciso dalla Regione Umbria nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale (Psr), mentre la costruzione della Pista Ciclabile è stata assicurata dai finanziamenti del Consorzio Prusst e del Piat, il programma per il rilancio delle aree terremotate. Proprio la Regione ha voluto attuare questo intervento consapevole che potrà garantire benefici all’economia del territorio, contribuendo ad una valorizzazione dei corsi d’acqua che lo attraversano. Un altro progetto che è stato presentato, sempre dal Consozio della Bonificazione Umbra riguarda il recupero delle “Mattonelle”, altro sito di archeologia industriale dove si intende realizzare un terminal per la Pista Ciclabile, da inserire fra quelli finanziabili con i fondi del Piat. Come noto, la Pista Ciclabile sarà lunga una sessantina di chilometri in zone di particolare interesse naturalistico ambientale, con punto di partenza dall’invaso artificiale della “Diga di Arezzo” di Spoleto per terminare nell’area dell’ex stabilimento Montedison, a Santa Maria degli Angeli. Un’opera imponente, il cui scopo è anche quello di fornire una diversa lettura del territorio. Complessivamente quindi, si tratta di iniziative che vanno nella direzione di una notevole qualificazione dell’offerta turistica in un settore sempre più consistente come quello legato alle attività all’aria aperta e non solo, porta anche tutti le caratteristiche di un altro settore in forte espansione…quello del turismo religioso. N.B. La foto allegata riguarda la vecchia fabbrica di "MATTONELLE".

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